In questo post vi spiego in modo semplice e chiaro sia il significato di margine di contribuzione, sia come si calcola e come utilizzare questo indicatore in modo efficace.
Premesse: il margine di contribuzione può essere
- aziendale: margine dell’azienda nel suo complesso
- unitario: di un singolo prodotto o servizio

Nell’articolo vedremo prima il margine di contribuzione aziendale e poi vedremo il margine di contribuzione unitario
Vediamo di seguito punto per punto
Cosa serve per calcolare il margine di contribuzione
Il margine di contribuzione deve essere calcolato utilizzando un conto economico riclassificato perché se si prende un conto economico non in classificato è praticamente impossibile capire cos’è il margine di contribuzione, che risulterebbe poco visibile, difficile da calcolare e poco chiaro, se non proprio errato.
Vediamo di seguito la struttura di un conto economico riclassificato in modo corretto
Il conto economico riclassificato
- Ricavi
- Costi variabili
- Margine di contribuzione di 1° livello (ricavi – costi variabili)
- Costi fissi operativi diretti
- Margine di contribuzione di 2° livello
- Costi fissi indiretti
- Margine operativo lordo (margine di contribuzione – costi fissi operativi)
- Ammortamenti
- Utile operativo (margine operativo lordo – ammortamenti)
- Oneri e/o proventi finanziari
- Utile (al lordo delle tasse sul reddito)
Riclassificazione a Margine di Contribuzione: esempio pratico
Di segiuuito vi mostri un conto economico riclassificato secondo il criterio delk margine di contribuzione. tratto da un azienda mia cliente

Cos’è il margine di contribuzione: definizione
Abbiamo 2 tipologie di margine di contribuzione aziendale: margine di contribuzione lordo o di 1° livello, margine di contribuzione di 2° livello

Margine di contribuzione lordo – di 1° livello
Il margine di contribuzione lordo è il margine ottenuto sottraendo dai ricavi di vendita i costi variabili diretti. Questo margine può essere inteso sia come margine totale tra le vendite totali e i costi variabili totali sia come margine di contribuzione di un singolo prodotto e/o servizio
Ricavi – Costi Variabili Diretti = Margine di Contribuzione Aziendale
Margine di contribuzione di 2° livello
Il margine di contribuzione di 2° livello è il margine al netto anche dei costi fissi diretti (cioè dei costi fissi direttamente imputabili ad un prodotto o servizio, ad esempio i costi di un dipendente che produce un determinato prodotto o eroga un determinato servizio.
Margine di Contribuzione: guida pratica (VIDEO)
Come calcolare il margine di contribuzione lordo aziendale: esempio pratico
L’azienda in questione è un’azienda che opera nel settore delle apparecchi medicali e si prenderà come esempio pratico di calcolo del margine di contribuzione.
Come è strutturato il margine di contribuzione:
Il margine di contribuzione lordo è strutturato come la differenza tra i ricavi e i costi variabili diretti. Nel caso dell’azienda presa come esempio, i costi variabili sono rappresentati dalle materie prime, dai semilavorati, dai componenti e dalle lavorazioni esterne per la parte di produzione e dai costi di commercializzazione e vendita. Se ci sono dipendenti, il loro costo è un costo fisso e verrà messo come costi del costo del personale diretto sotto, mentre sopra lascio solo la parte variabile.
Calcolo del margine di contribuzione lordo
Nell’azienda presa come esempio, la fatturazione è di 1.000.000 di euro, di cui 380.000 euro corrispondono ai costi variabili diretti. Il margine di contribuzione lordo, ovvero i ricavi di vendita – i costi variabili diretti variabili, è del 62% sui ricavi
1.000.000 (fatturato) – 380.000 (costi diretti varabili) = 620.000 (62%)
Calcolo del margine di contribuzione di 2° livello
Per calcolare il margine di contribuzione di 2° livello dovrò sottrarre al margine di contribuzione lordo i costi fissi diretti (in questo caso relativi al personale diretto di produzione)
620.000 (margine di contribuzione lordo) – 130.000 (costo del personale diretto) = 490.000 Euro
A cosa serve il margine di contribuzione lordo
Il margine di contribuzione serve per capire con quale margine si vanno a pagare tutti i costi fissi. Nel caso dell’azienda presa come esempio, il margine di contribuzione ci dice che su 100 euro, praticamente 62 euro si dedicheranno a comprare o produrre quello che si vende e a coprire i costi annessi, come le provvigioni alla rete vendita e i costi di trasporto.
Il margine di contribuzione aiuta a capire qual è la struttura dei costi dell’azienda. Nel caso dell’azienda presa come esempio, sappiamo che su 100 euro di vendite ci rimangono 62 euro per coprire i costi fissi.
A cosa serve il margine di contribuzione di 2° livello
Il margine di contribuzione di secondo livello ci serve invece
- a capire quanto margine reale genera l’azienda in base ai prodotti o servizi che vende. Infatti essendoci spesso molti costi diretti fissi, che quindi non variano in modo proporzionale al fatturato, dobbiamo anche conoscere sia il valore dei costi diretti fissi per sapere quale dei costi diretti siano legati alla produzione e quali costi fissi siano invece indiretti.
- a capire quanto margine abbiamo per coprire i costi fissi indiretti
Il margine di contribuzione unitario
Il margine di contribuzione unitario ha lo stesso significato del margine di contribuzione aziendale ma è riferito ad una singola unità di prodotto o servizio anzichè all’azienda nel suo complesso
A cosa serve il margine di contribuzione unitario
Il margine di contribuzione unitario serve a
- capire qual’è il margine di un prodotto o servizio che vendiamo
- confrontare i margini dei nostri prodotti o servizi
- decidere su quali prodotti o servizi vogliamo investire maggiormente
- decidere la strategia di promozione dei nostri servizi anche in base al margine che ognuno di essi genera
- capire come strutturare il nostro portafoglio di prodotti o servizi
Come si calcola il margine di contribuzione unitario

Il margine di contribuzione unitario può essere calcolato nello stesso modo di quello aziendale, unica differenza che anziché prendere i ricavi aziendali nella loro totalità prendiamo i ricavi per ogni prodotto
Prezzo di vendita – costi diretti variabili unitari = margine di contribuzione unitario di 1° livello
Margine di contribuzione unitario lordo – costi diretti fissi per unità di prodotto = margine di contribuzione unitario di 2° livello
Per meglio comprendere la logica di calcolo dobbiamo sapere che
I costi variabili unitari sono i costi variabili per uno specifico prodotto/servizio, quindi devono essere presi a distinta base
I costi diretti fissi per prodotto devono essere presi secondo un driver di calcolo, dobbiamo avere cioè un sistema di analisi dei costi che ci permetta di calcolare un valore di costi fissi diretti per unità venduta.